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Le imprese di servizi: no a tagli selettivi del cuneo fiscale

» 19.06.2006

Nel vivace e contraddittorio dibattito politico sul taglio di cinque punti del cuneo fiscale previsto dal Governo interviene il mondo dei servizi che rappresenta ormai circa il 60% del Prodotto Interno Lordo nazionale.

"Il taglio del cuneo fiscale", dichiara il Presidente FISE (Federazione Imprese di Servizi di Confindustria), Carlo Noto La Diega, "deve riguardare anche le imprese di servizi, un settore labour intensive ad elevata concentrazione occupazionale, peraltro già fortemente penalizzato dall’incidenza dell’Irap. I servizi ricoprono oggi un ruolo strategico per soddisfare la domanda del mercato dei beni industriali, ormai inscindibile dagli altri fattori di sviluppo economico".

"Senza dimenticare", aggiunge Noto La Diega, "che la Pubblica Amministrazione è il principale cliente delle imprese di servizi e che, a un eventuale taglio del cuneo fiscale, corrisponderebbe anche una riduzione di spesa per la P.A.".

"La misura prevista dal Governo non dovrà prevedere discriminazioni tra le diverse categorie produttive. Come ha sostenuto in diverse occasioni il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, l’unica selezione per le imprese che investono e competono, la deve fare il mercato".


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